I capolavori di Leonardo, Raffaello e Caravaggio riprodotti in digitale.
Per cinque mesi, fino al 14 aprile, al convento di San Domenico Maggiore c’è “Una mostra impossibile – L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità digitale“.
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Impossibile? Sì, perché in esposizione ci sono 117 riproduzioni di dipinti e affreschi dei tre grandi artisti su pannelli retroilluminati in dimensione reale, ad altissima risoluzione e in ordine rigorosamente cronologico.
Il progetto, ideato e diretto da Renato Parascandolo, direzione scientifica di Ferdinando Bologna, sta girando l’Italia da qualche anno e il mondo, da Chicago a Malta.
Tra le opere in mostra al Convento, restaurato grazie all’associazione Polo Culturale Pietrasanta “L’ultima cena”, la “Gioconda” e “La Scapigliata” di Leonardo, “Doppio ritratto di uomini” e la “Madonna di Foligno” di Raffaello e “Bacchino malato” e “I bari” di Caravaggio. “La copia vale in quanto rimanda all’originale, non per sé”, ricorda lo storico dell’arte Salvatore Settis. La mostra, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è patrocinata dal Forum delle Culture ed è realizzata dalla Rai, Comune di Napoli, Polo Pietrasanta con Ministero dei Beni culturali e dell’Istruzione e Accademia delle Belle Arti.
Tutti i giorni dalle 10 alle 22, ingresso 5 euro